CASERTA – Sulla Ztl interviene Anna Giordano presidente Co.As.Ca.:  “ZTL.,  Zona a traffico limitato. E adesso è la volta buona che la parola la prenda la città. Quella dei cittadini. E, quindi, quella delle associazioni che ne sono la voce.

Era il giugno di quest’anno, quando intorno al tavolo della concertazione, nella sala Giunta del Comune, vi erano Sindaco, vicesindaco, tecnici dell’Amministrazione e responsabili del Co.As.Ca., il Coordinamento delle Associazioni Casertane. Sembrava che la telenovela della ZTL casertana avesse finalmente trovato una definizione. Le nuove modalità erano accolte all’unanimità, un regolare verbale era steso e sottoscritto, Il sindaco Del Gaudio procedeva all’adozione dei provvedimenti per la realizzazione del nuovo piano.

Dal canto loro i cittadini, veri fruitori della ZTL, pedoni o motorizzati che siano, da quel giorno ad oggi non hanno mosso una osservazione di dissenso. Nelle more, invece, le stesse categorie dei commercianti non sono concordi, tanto che la Confersecenti, sia in quella riunione sia oggi, resta favorevole a quel piano.

Questo il primo punto che il Coordinamento intende rappresentare per dire che sappiano “i commercianti della fronda” che i cittadini vanno interpellati, perché, tutto sommato, sono essi a fare o a non fare quegli acquisti che risultano essere in calo per ben altri motivi. Leggi: crisi.

Ma avete visto quanti clienti affollano i negozi delle strade della città pur non inserite nella ZTL? Pochissimi. Dunque, nella diatriba a senso unico, perché pilotata da una sola centrale, ascoltiamoli questi cittadini piuttosto che ignorarli. Ignorarli al punto tale che spunta da parte della Confcommercio una proposta incredibile: “La ZTL venga dirottata da corso Trieste alla periferia, perché questa è centro storico”. Ciò significa che il presentatore di tale proposta ignora la storia di corso Trieste e il suo essere parte del centro storico: con i Borbone era corso ferdinandeo e con l’Unità corso Umberto. Insomma, i cittadini si sentono gabbati anche sotto l’aspetto culturale oltre che sociale.

Tra le varie osservazioni  mosse alla ZTL vi è anche quella che ”impedisce il passeggio”.  Anche qui il discorso si fa ambiguo, perché è chiaro che la ZTL occorre proprio per favorire il passeggio, per ammirare la merce esposta in vetrina, per essere incentivati a entrare e fare acquisti. Non si capisce come, tolta la ZTL, questo passeggio possa avvenire, a meno che il cittadino non arrivi con la macchina in corso Trieste, la parcheggi davanti al negozio e entri a fare acquisti. Ma, se così fosse, quando e dove avrebbe passeggiato?

La città è stanca di questa diatriba.

Il Coordinamento delle Associazioni Casertane chiede al Sindaco che le attuali modalità della ZTL, già peraltro molto contenute, vengano osservate e mantenute.

La città chiede che Caserta viva la sua ZTL e che, soprattutto, non si speculi sulle spalle del cittadino, che è il soggetto e non l’oggetto della ZTL.

Il Co.As.Ca. ribadisce che nessuna categoria può farsi arbitra delle sorti della ZTL, ma che piuttosto sono i cittadini che vanno tutelati nel mantenimento e fruizione di una conquista civile, della quale chiedono al Sindaco che si faccia garante

ZTL.,  Zona a traffico limitato. E adesso è la volta buona che la parola la prenda la città. Quella dei cittadini. E, quindi, quella delle associazioni che ne sono la voce.

Era il giugno di quest’anno, quando intorno al tavolo della concertazione, nella sala Giunta del Comune, vi erano Sindaco, vicesindaco, tecnici dell’Amministrazione e responsabili del Co.As.Ca., il Coordinamento delle Associazioni Casertane. Sembrava che la telenovela della ZTL casertana avesse finalmente trovato una definizione. Le nuove modalità erano accolte all’unanimità, un regolare verbale era steso e sottoscritto, Il sindaco Del Gaudio procedeva all’adozione dei provvedimenti per la realizzazione del nuovo piano.

Dal canto loro i cittadini, veri fruitori della ZTL, pedoni o motorizzati che siano, da quel giorno ad oggi non hanno mosso una osservazione di dissenso. Nelle more, invece, le stesse categorie dei commercianti non sono concordi, tanto che la Confersecenti, sia in quella riunione sia oggi, resta favorevole a quel piano.

Questo il primo punto che il Coordinamento intende rappresentare per dire che sappiano “i commercianti della fronda” che i cittadini vanno interpellati, perché, tutto sommato, sono essi a fare o a non fare quegli acquisti che risultano essere in calo per ben altri motivi. Leggi: crisi.

Ma avete visto quanti clienti affollano i negozi delle strade della città pur non inserite nella ZTL? Pochissimi. Dunque, nella diatriba a senso unico, perché pilotata da una sola centrale, ascoltiamoli questi cittadini piuttosto che ignorarli. Ignorarli al punto tale che spunta da parte della Confcommercio una proposta incredibile: “La ZTL venga dirottata da corso Trieste alla periferia, perché questa è centro storico”. Ciò significa che il presentatore di tale proposta ignora la storia di corso Trieste e il suo essere parte del centro storico: con i Borbone era corso ferdinandeo e con l’Unità corso Umberto. Insomma, i cittadini si sentono gabbati anche sotto l’aspetto culturale oltre che sociale.

Tra le varie osservazioni  mosse alla ZTL vi è anche quella che ”impedisce il passeggio”.  Anche qui il discorso si fa ambiguo, perché è chiaro che la ZTL occorre proprio per favorire il passeggio, per ammirare la merce esposta in vetrina, per essere incentivati a entrare e fare acquisti. Non si capisce come, tolta la ZTL, questo passeggio possa avvenire, a meno che il cittadino non arrivi con la macchina in corso Trieste, la parcheggi davanti al negozio e entri a fare acquisti. Ma, se così fosse, quando e dove avrebbe passeggiato?

La città è stanca di questa diatriba.

Il Coordinamento delle Associazioni Casertane chiede al Sindaco che le attuali modalità della ZTL, già peraltro molto contenute, vengano osservate e mantenute.

La città chiede che Caserta viva la sua ZTL e che, soprattutto, non si speculi sulle spalle del cittadino, che è il soggetto e non l’oggetto della ZTL.

Il Co.As.Ca. ribadisce che nessuna categoria può farsi arbitra delle sorti della ZTL, ma che piuttosto sono i cittadini che vanno tutelati nel mantenimento e fruizione di una conquista civile, della quale chiedono al Sindaco che si faccia garante

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