Se il decreto sulle liste di attesa verrà approvato così com’è, quasi tutte le Regioni sarebbero pronte a presentare ricorso ritenendo che il decreto e l’art.2 in particolare ne leda le competenze. Lo si apprende in ambienti politici dove è palpabile la preoccupazione che attraverso una legge ordinaria si possano esercitare competenze che sono invece regionali. Il timore è che in futuro anche in altri settori si potrebbero scavalcare le competenze delle Regioni. Interlocuzioni sono comunque in corso per tentare di arrivare a un accordo con il governo. “Apprendiamo che le regioni, comprese quelle governate dal centrodestra, sono pronte al ricorso contro il Dl liste d’attesa che lede le loro competenze in materia di sanità. Del resto è la stessa preoccupazione che è alla base dell’emendamento leghista, a prima firma Romeo, che chiede la soppressione dell’articolo 2 del provvedimento. La maggioranza è evidentemente nel caos, e non solo a causa di questo decreto. Forse sarebbe il caso che Giorgia Meloni ritirasse il provvedimento e il governo venisse in Parlamento a discutere con le opposizioni come risolvere il tragico problema delle liste d’attesa e salvaguardare la sanità pubblica. Noi abbiamo le nostre proposte, contenute nel ddl Schlein e riproposte, attraverso emendamenti, al decreto e siamo pronti a discuterne”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia commenta la notizia di un possibile ricorso delle regioni contro il Dl liste d’attesa del governo”. Lo afferma il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia.

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