«Vai vai, spara!», urla così ad una ragazza mentre la abbraccia su un balcone allo scattare della mezzanotte di Capodanno. Partono quattro colpi dall’arma: boom, boom, boom, boom. Lui se la ride guardando alla telecamera e poi, immancabilmente, il video viene pubblicato su Instagram per suggellare i festeggiamenti: «Buon anno nuovo a tutti», scrive. Nella lunga carrellata di immagini ritrovate sui social network, tra quanti hanno utilizzato pistole e scacciacani per salutare il primo giorno dell’anno, c’è pure quella del cantante Geolier, giovanissimo rapper di 21 anni e idolo dei ragazzi della Generazione Z. Non un nome qualsiasi per gli appassionati del genere: un ragazzo che, partito da Secondigliano, è riuscito ad imporsi nel panorama musicale nazionale e collaborare con tanti altri artisti affermati: Rocco Hunt, Clementino, Gue Pequeno, Sfera Ebbasta, Emis Killa, Jake La Furia, fino ad Anna Tatangelo e Gigi D’Alessio. C’è pure Geolier, al secolo Emanuele Palumbo, a festeggiare il Capodanno sparando colpi di pistola. Al Mattino spiega che si trattava «soltanto di una scacciacani», a differenza di tanti altri ragazzi che invece per suggellare l’inizio del 2022 hanno utilizzato pistole e proiettili veri, quelli che ancor prima della mezzanotte hanno rischiato di ferire a morte un 40enne dei Quartieri Spagnoli, la cui unica colpa è stata di affacciarsi al balcone per fumare una sigaretta mentre qualcun altro trovava probabilmente divertente sparare in aria, incurante delle gravissime conseguenze.
Geolier è un idolo per milioni di ragazzi, uno di quelli che nelle sue canzoni rappresenta un mondo fatto di pistole, scarpe e borse firmate, conti in banca milionari, jet privati con riferimenti alla nuova camorra-style perpetuata da “Gomorra” e ai giri di droga come nella sua celebre hit “Narcos”. L’arrivo al successo giunge con “P Secondigliano” in cui rappa: «Giro pe Secondigliano dint’a n’Audi nero opaco ca me pare n’astronave». Per poi identificare il suo modello di ragazza: «’A voglio c’addora ‘e Paco Rabanne, vestuta nera ca ‘a Margiela bianca, cu nu Rolex oro e diamante ca è pe bellezza e nun funziona manco». Lì dove il confine tra celebrazione e semplice racconto di certi modelli culturali è labilissimo. A Capodanno è quasi diventato il protagonista di uno dei personaggi che racconta nei suoi testi: «Chesta sera bev tropp mentre penso a dimane, int’o cassetto teng a glock, affianc ‘o cont bancario». Su Instagram il video della ragazza con la pistola è stato pubblicato da tanti account di fanpage di Geolier, i commenti sono quasi tutti entusiastici. «Ti amo Geolier», emoticon di cuori neri, ma pure parole di disapprovazione: «Se prima avevo dei dubbi ora ho la conferma che siete indescrivibilmente pietosi».
Geolier potrà agilmente dimostrare che la notte di Capodanno stava festeggiando con gli amici sparando con una scacciacani, non sarà così per tanti altri ragazzi – magari meno noti – che invece hanno utilizzato delle vere armi per celebrare il passaggio all’anno nuovo. Il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, ha raccolto in un’unica compilation decine di video pubblicati sui vari social network (Tik Tok e Instagram prevalentemente) di ragazze e ragazzi che si sono immortalati mentre sparavano con fucili e pistole. Non un’opera vana da parte di Borrelli perché quei video sono nelle ultime ore passati al vaglio delle forze dell’ordine e della Procura di Napoli, pronta ad aprire un’inchiesta.
Alla follia di sparare in strada o da un balcone dei proiettili che, come avvenuto più volte negli ultimi anni, possono ferire ed uccidere degli innocenti, si aggiunge quella di rendersi perfettamente riconoscibili pubblicando i filmati sui social. Non sarà un compito improbo per gli inquirenti risalire ai titolari degli account e alle persone che si sono rese responsabili dell’insano festeggiamento. In alcuni casi – tra i filmati pubblicati sul web – le forze dell’ordine avrebbero già individuato alcuni personaggi a loro noti: pregiudicati per rapina a mano armata, ma pure soggetti che a Capodanno stavano ancora scontando gli arresti, seppur ai domiciliari. La difficoltà – viene spiegato – sarà eventualmente stabilire con assoluta certezza che quei colpi erano effettivamente partiti da autentiche pistole e non da armi-replica come quelle che spesso sono utilizzate per commettere delle rapine asportando il tappo rosso dalla canna. La priorità per le forze dell’ordine è ora individuare l’autore dei colpi di pistola che hanno ferito il 40enne ai Quartieri Spagnoli, colpito al petto e trasportato all’ospedale Pellegrini prima ancora che scattasse il nuovo anno. Sono anni che si registrano morti per colpi di arma da fuoco durante i festeggiamenti per il nuovo anno soprattutto ai Quartieri Spagnoli. Già nel 2009 un ragazzo di 25 anni perse la vita in questo modo in Vico Lungo Trinità degli Spagnoli. Un’emergenza che, purtroppo, resta tale solo nei primi giorni dell’anno e poi si perpetua ad ogni scoccare della mezzanotte dell’anno successivo.